Scarica Autodesk Homestyler sul tuo iPad

Autodesk ha rilasciato una nuova app per iPad- scaricabile gratuitamente- che permette agli utenti di trasformare il soggiorno della propria casa in un parcogiochi del design.
Homestyler è un’app che permette di riprogettare gli interni delle abitazioni, combinando modelli 3D ad alta qualità di prodotti di design e arredamento, con le foto del proprio soggiorno.

Homestyler Autodesk work in progress

Inoltre, grazie alla partecipazione di designers e appassionati del settore, gli utenti riceveranno preziosi consigli e tante nuove idee ispiratrici.
Homestyler Autodesk community

“Con questa app abbiamo reso il design molto più accessibile. Homestyler è unico perché trasforma un singolo snapshot in una piattaforma virtuale di design per la casa”, dice Samir Hanna, vice presidente del Consumer Product di Autodesk. ” Estendere questa tecnologia agli iPad ha permesso agli utenti di esprimere la propria creatività e lo stile personale, sfruttando anche i consigli e le idee ispiratrici messe a disposizioni da una vivace comunità di designers, il tutto con maggiore facilità rispetto al passato ”

Gli utenti hanno a loro disposizione una vasta selezione di modelli 3D di oggetti d’arredamento, complementi d’arredo ed elettrodomestici realmente esistenti, che permette loro di provare virtualmente qualsiasi cosa, dai tappeti agli specchi e dai lampadari ai colori delle pareti.

Homestyler Autodesk Furniture

L’app offre i modelli 3D ad alta qualità dei marchi più popolari, come B&B Italia, Jonathan Adler e Sherwin-Williams permettendo, così, agli utenti di compiere le più opportune ed intelligenti scelte di design.
“L’app consente agli utenti di scegliere tra più di 1500 colori della Sherwin-Williams. Il colore è un elemento importante nel design, e questa nuova app è un ottimo modo per testare l’impatto di diverse tonalità e le relazioni tra il colore delle pareti e gli oggetti d’arredamento”, dice Jackie Jordan, direttore del marketing del colore alla Sherwin-Williams.

Articolo a cura di Elisabetta Paolucci

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